sabato 30 aprile 2011

Semplicemente Arte: Iniziativa PlasticART

Semplicemente Arte: Iniziativa PlasticART: "Introduzione Tutti hanno a mente il famoso Principio “Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma” enunciato da Antoine Lavo..."

martedì 15 marzo 2011

Iniziativa PlasticART

Introduzione

Tutti hanno a mente il famoso Principio “Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma” enunciato da Antoine Lavoisier, il chimico francese spesso indicato come padre della chimica moderna. Questo principio fu anche utilizzato nel tempo in diverse altre discipline come la filosofia, la matematica, la fisica sino alla letteratura. Possiamo allora pensare, per affinità al Principio, anche alla possibilità di riconsiderare per mezzo dell’Arte, la creatività ed il Design della Plastica.

Da troppi anni purtroppo la Plastica viene considerata, nell’immaginario collettivo, come la materia che pone a rischio il nostro ambiente naturale e vitale; una materia dannosa per l’atmosfera, una specie di insulto all’uomo, ma necessariamente utilizzata E’ pensata anche come sub - prodotto per apportare dei valori aggiunti o proteggere prodotti considerati di “eccellenza” come tessuti, alimenti , vini di manifattura preziosa, libri.

Ma la plastica è anche, paradossalmente, simbolo di igiene e protezione, che crea benessere e necessità alla vita quotidiana. E’ notorio in verità che la plastica, se mal utilizzata, può davvero causare enormi danni all’ambiente ed per questo che, attraverso l’Arte e la sua grande forza d’impatto e comunicazione, si intende soprattutto sensibilizzare le nuove generazioni al corretto utilizzo e raccolta di questa ormai indispensabile materia.

Oggi la plastica viene utilizzata quasi esclusivamente nell’ industria, quindi i suoi derivati non sono facilmente intercettabili per fini artistici; al contrario di altri più comuni come il legno, il ferro o il vetro, che sono sempre più visibili come struttura portante di Opere esposte nei Musei d’arte Contemporanea di tutto il mondo.

L’iniziativa PlasticART, aperta a tutti, ha come obiettivo fondamentale quello di “Nobilitare la plastica” per se stessa; utilizzandola per scopi artistici, scultorici o di fotografia oppure in qualsiasi altra forma di creatività o design.

Mission:

  1. La volontà di anticipare i tempi attraverso la conservazione di una materia (plastica) ritenuta fondamentale per la narrazione della nostra civiltà culturale e sociale.
  2. Preservare gli studi e le conoscenze acquisite per realizzare e costruire un meraviglioso segmento fatto di coscienza, apportando lavoro e beneficio, e che rende migliore le nostre vite quotidiane.
  3. Ripensare la Plastica vuol dire elevare ad icona un materiale di uso comune; estrapolandola dalle sue abituali funzioni, per collocarla in uno spazio nuovo ed inesplorato destinato solitamente alle opere d’Arte
  4. Cambiare l’ immagine stessa della plastica da prodotto negativo o secondario a prodotto di eccellenza attraverso le forme dell’Arte, per introdurla nel pianeta del “bello” con sensibilità e rispetto.
  5. Accogliere Artisti pittorici, scultori, artigiani, fotografi, di ogni nazione e cultura di provenienza, senza distinzione di razza, età o sesso, all’interno della iniziativa PlasticART
  6. Inserire nel cosmo dell’Arte anche la plastica di riciclo come Opera dell’Ingegno.
  7. Dare posto e voce alla plastica all’interno dell’Arte contemporanea moderna, sia in Europa che nel resto del mondo

Idea:

Stimolare la creatività individuale per mostrare che dentro alla plastica esiste anche una potenziale energia a servizio dell'Arte, della cultura, della fantasia e del Design. Confermando e convincendo quindi che la plastica non è solo un materiale da correttamente "raccogliere", ma anche una materia per dare vita e dimensione al pensiero ed alle nuove idee

Conclusione PlasticART

E’ un progetto artistico promosso da Cubainmente Arte in collaborazione con uno dei maggiori produttori di materiali plastici italiani – SIPA MANAGEMENT Srl www.sipamanagement.com e l’Associazione Italiana Gomma-Plastica – divisione IPPR, Plastica Seconda Vita. www.IPPR.it, EPI, VINCOTE, OK COMPOST

Consiste nell’espressione artistica più libera nella sua creatività, con l’unico vincolo che le opere dovranno essere realizzate con un minimo del 60% di Plastica Riciclata, cioè recuperata da qualsiasi suo impiego primario di scopo.

E’ quindi permesso l’accostamento, o la lavorazione congiunta, con qualsiasi altro materiale esistente in natura (i.e: ferro, vetro, ceramica. legno, tessuti, etc). E’ altresì consentita la stampa e/o la pittura di materiali artistico - fotografici, purché il supporto, naturalmente, sia in materiale plastico sia esso trasparente , bianco e/o a colori.

Le opere selezionate, saranno accreditate della certificazione IPPR, e poste in vendita per mezzo di uno specifico sito web oppure in Mostre, opportunamente allestite in occasione di Fiere di Settore o di Ambiente/Ecologia e/o in spazi organizzati per specifiche manifestazioni tematiche.

I materiali plastici di recupero potrebbero essere forniti (franco stabilimento), in dimensioni/colori/spessori/trasparenze dal main-sponsor Sipa Management srl, dopo richiesta accompagnata da brief creativo di realizzazione da parte dell’Artista.

Per partecipare all’iniziativa sarà necessario:

1. Artisti plastici/Artigiani Professionisti – invio Curriculum Vitae, Obra e/o idea da presentare naibymartinez@yahoo.it

2. Stop della selezione: 15 giugno 2011

3. In caso di accettazione, l’opera dovrà essere preventivamente inviata in materiale fotografico con prezzo indicativo; successivamente, su richiesta, fisicamente in Italia

4. Le opere saranno segmentate secondo le necessità espositive di ogni singola mostra



lunedì 31 gennaio 2011

"Callejòn de Hammel" Callejón "Trasgresión y transformación del espacio urbano".




                                  
Arte & filosofía mural

Recopilación: Lic .Elías Aseff Alfonso

Al descubrir la pintura urbana del artista de la plástica Salvador González Escalona, nos llama la atención su interesante manera de trasmitir mensajes interpretados de disímiles maneras por el transeúnte  ávido de este oasis de color situado en el municipio de Centro Habana, en el corazón del barrio de Cayo Hueso, notorio por salvaguardar un amplio abanico de tradiciones populares.

Sus símbolos están respaldados por un profundo estudio sobre los temas de la cultura afrocubana y un intenso trabajo de campo, de donde se extrajeron las manifestaciones más autenticas del saber.

El pueblo, es el protagonista indispensable de la creación cultural y Salvador (como simplemente lo llaman), no lo aparta, se nutre de su acervo y lo plasma en las paredes otrora desnudas, de un místico callejón.

En los muros encuentra eco la tradición oral a través de las frases y poemas escritos por el artista, quizás con el objetivo de transformar el espacio en una escuela para enfrentar los avatares que nos depara el destino.

En silencio leemos estas expresiones y nos hacemos participe de una tenue conspiración entre nuestras experiencias y la filosofía a que ellas refieren, sobre todo,  la  clara alusión a temas tan controvertidos como el decursar por la vida y el paso de la muerte.

Cada día soy testigo como personas piden  un “pedacito de papel y un lápiz” para copiar una frase o un poema, seguros de su posterior  utilidad.

Por esas razones tomé el reto de recopilar todos esos escritos, los que aún se pueden apreciar y los ya borrados por las ansias de renovación de su creador. Revisé foto por foto, hablé con los vecinos y apelé a la memoria de amigos los cuales me brindaron datos valiosos para realizar esta empresa no terminada aún, porque  todavía quedan incontables mensajes por mandar al alba.

Espero se utilice como  herramienta  para afrontar el estrés de estos tiempos, y los ayude a  no convertirse en necios que desprecian la sabiduría y la enseñanza para así poder observar la luna cuando el sabio, levante el dedo.
                                                                    
Principios:
Gracias Al maestro Don Fernando Ortiz
Gracias Al barrio de Cayo Hueso
Gracias Al pueblo de Cuban, nace en este Callejón de Centro Habana nombrado “Hamel”
El 21 de Abril de 1990  el primer mural en la vía pública dedicado a la cultura afrocubana
Iremes, Orichas, leyendas de dioses negros
en la gran maleza de la selva y el monte para decir hoy día.

Tengo por el Arte mi primer templo público para todos. Donde la sencilla rama cubrió el desnudo cuerpo, para alejar el mal que sufre, el mal que acaba .
Para llenar de color aquellas paredes mudas y desnudas de esperar tanto.
Y con mi tiempo que es mío, como del tuyo eres dueño, darle por el sentimiento de ser…
para ser huella de lo conocido.
Sin fragmentos de palabras
Cantos de mis tambores
Cantos de mis ropas blancas
Sin ser oración soy palabra por palabra
Soy quien pinto paredes y mando mensajes al alba
Perdonadme críticos e intelectuales, yo digo mi palabra
Siento en la silla al mendigo, abrazo la sonrisa franca
Me gusta el zumo de mi sangre que es sangre africana, pero también respiro profundo,
para llenar mi vida y mi alma, de una sonrisa española que parió sangre mulata.
Espíritus del día y la noche consagrada estén todos presentes para mandar mensajes al alba.

EL COBARDE LE HUYE A LA VERDAD, PORQUE LA MENTIRA ES  COMO ÉL.  "Salvador González Escalona"

Historia del Callejòn de Hammel
          Creación  por Fernando Bellau D’ Hamel del primer negocio de materias primas en Cuba.
          Creación del estilo musical “El feeling”, por jóvenes devenidos en personalidades de la cultura cubana.  

Aspectos a conciliar para la trasgresión del espacio en 1990
          Comienzos del período especial.
          Regulaciones existentes para la vía publica.
          Escasa tradición de murales artísticos, y escepticismo en cuanto a los temas no políticos.
          Concepción europeizante de la cultura y miedo por desconocimiento ante los temas de origen africano.
          Contradicciones entre religiosos.
         La no plena aceptación de las religiones, en el proyecto social revolucionario y desconocimiento   acerca  de estos  temas. 
          Procedencia del artista.

Por què “El Callejòn de Hammel”
          Es el Primer Complejo de Murales y Esculturas dedicado a los temas de las tradiciones populares de origen africano.
          Es paradigma de trasgresión al espacio urbano, donde el arte deviene  discurso visual contemporáneo portador de valores identitarios cuyo origen se encuentra en las tradiciones populares. Afrontado por la acción creativa individual y apoyado por las transformaciones socio-culturales encaminadas a valorar los esfuerzos emancipatorios de nuestro proyecto social.
          Espacio para la socialización de identidades
          Donde primero se recicló materiales en Cuba.
          Donde primero se escuchó el feeling.
          Primer monumento escultórico dedicado al proceso de sincretización.
          Juan Formel vivió en esta calle.  

Aspectos que no identifican “El Callejòn de Hammel”
          Una acción elaborada desde políticas culturales alejadas de la necesidad de reafirmación identitaria.
          Un proyecto turístico.
          Un capricho de un artista para acaparar bienes espirituales o materiales.
          Deseos de molestar arbitrariamente a los pobladores del lugar.

Acciones socio culturales, acometidas de forma sistematica
·         Difusión de la cultura de origen africano y cultura general, a través de:
·         Acciones de artes plásticas.
·         Actividades culturales y recreativas.
·         Eventos teóricos (conferencias, guía especializada, participación en trabajos de superación).
·         Apoyo material al barrio e interacción sistemática con la comunidad.

Beneficios
·         Embellecimiento del entorno y su cuidado.
·         Lograr en los pobladores sentido de pertenencia.
·         Tranquilidad vial.
·         Referencia de reciclaje de materiales desechados para la realización de arte funcional (bancos, bar, tarimas para el yerbero, parque)
·         Ser referencia nacional e internacional, como ejemplo de “Acción Cultural Relevante”.
·         Utilización del espacio como terapia de colores.
·         Participación  en las campañas del ministerio de salud publica
   
Si vienes buscando batalla
Yo soy la batalla
Si vienes buscando amor
Yo soy el amor
No camino con nadie
Porque tengo mi propio camino
Tengo de negro
Tengo de blanco
Tengo de chino
No tengo nada porque nada soy
No camino con nadie
Tengo mi propio camino
 Y ya tengo mi amigo
Que sabe que nada soy.
La voz de la jicotea y cocodrilo pa tu lengua. Salvador Gonzalez Escalona